Arch. Franco Albini (Robbiate 1905- Milano 1977)
Anno 1945 – Rame e granito
La Tomba Pini, Cimitero, 1945 progetto dell’arch. Franco Albini (Robbiate 1905 - Milano 1977)
La morte di due figli di Arrigo Cesare Augusto e Elsa Elisabetta Misson - nel 1943 Cesare Augusto, un bambino di poco più di 5 anni, e nel 1944 Graziella Elsa una femminuccia di solo 4 mesi – è all’origine della grande Tomba Pini che si impone per le dimensioni, ma soprattutto per la leggerezza, tra i sepolcri del cimitero di Laglio posto sul pendio collinare che si inerpica sopra l’abitato.
La famiglia Pini, con residenza a Milano ma con una casa anche sul lago di Como a Carate Urio, pensò di dare sepoltura in quel luogo ai piccoli mancati prematuramente, offrendo loro lo spettacolo del lago, di cui non avrebbero potuto godere. Coinvolse per questo uno degli architetti più interessanti attivi in quegli anni a Milano, Franco Albini, la cui personalità ha segnato l’architettura e il design italiani per lunghi decenni. Per loro egli stava studiando gli arredi per la casa milanese e altri lavori avrebbe fatto in seguito.
Così nel 1945 stese il progetto per questa tomba, proponendo tre soluzioni, iniziando dall’ipotesi di una rigorosa e tradizionale cappella, ma aperta su due lati, per giungere alla proposta che trovò poi esecuzione: due alte pareti parallele, una con apertura che riporta inciso il nome di famiglia e l’altra cieca, su cui disporre, inserite in un rettangolo entro cui è scavata una schematica croce lapidi esemplari in cui ricordare in rilievo semplicemente i nomi dei singoli defunti.
Caratteristica del progetto e della costruzione decisamente aperta, quindi senza alcuna copertura, era la rappresentazione di un volo di uccelli che attraversava lo spazio tra le due pareti. Nella realizzazione questi uccelli sono sostituiti da due grandi angeli sospesi di cui non si conosce l’autore, leggeri nella esecuzione in lamina di rame, che si librano nel vuoto quasi a illustrare il volo dei piccoli angeli cui la tomba fu in origine riservata.
Franco Albini, laureato nel 1929 in Architettura al Politecnico di Milano, si segnalò subito come designer, ma iniziò presto anche a progettare edifici (case popolari, edifici pubblici e privati) e ad occuparsi di interventi in edifici storici. Fu inoltre particolarmente apprezzato per lo studio di architetture di interni e per gli allestimenti museali. Nel 1945-46 con Giancarlo Palanti diresse Casabella-Costruzioni e dal 1949 fu tra i docenti più stimati presso le facoltà di architettura di Venezia, Torino e Milano.
Luigi Cavadini