Dal simposio

a un percorso d’arte

Dal simposio a un percorso d’arte

Il simposio (dal greco σύν «con» e πόσις «bevanda») presso gli antichi Greci e Romani era la seconda parte del banchetto, nella quale i commensali bevevano secondo la prescrizione del simposiarca (il rex convivii dei Romani), cantavano carmi conviviali, recitavano poesie, assistevano a intrattenimenti vari e conversavano. Nel tempo il termine simposio, perdendo la connessione giocosa (con il calice come strumento di supporto) si è sempre più connotato come momento e luogo di confronto in cui parlare, ma anche fare… di tutto: musica, teatro, poesia, prosa, filosofia, arte, scienza, ecc.

Questo è quanto è avvenuto dal 21 maggio al 6 giugno 2021 a Laglio quando gli scultori Bruno Luzzani Fabio Ceschina, Vito Valentino Cimarosti, Massimo Clerici e Alcide Gallani, aderendo ad un invito del Sindaco Roberto Pozzi, si sono ritrovati presso il Parco delle Rimembranze per realizzare in 15 giorni di lavoro – “in presenza” diremmo oggi e non ciascuno nel proprio atelier – cinque opere da destinare alla qualificazione artistica della Riva romantica del paese.

Gli scultori, lavorando dal vivo, realizzeranno opere in marmo, di grandi dimensioni. Opere che resteranno di proprietà comunale e Dai blocchi di marmo sono “sbocciate” le cinque sculture che ora arricchiscono il percorso di riva, ben visibili a chi percorre la Via Vecchia Regina che attraversa il borgo ma individuabili anche da quanti hanno l’occasione di costeggiare il lago..

Queste opere si inseriscono così tra presenze artistiche significative del territorio, in un vero e proprio itinerario d’arte che comprende con esse la grande Piramide, monumento funebre realizzato nel 1852 come tomba per il celebre medico tedesco  Joseph Frank (Rastatt 1771 – Como 1842), formatosi all’università di Pavia, allievo prima e poi amico di Alessandro Volta, università di cui fu anche docente per breve tempo, prima di ottenere una cattedra universitaria a Vienna e successivamente a Vilnius.

Nel cimitero retrostante la piramide, merita un occhio particolare la grande Tomba Pini progettata nel 1945 dall’arch. Franco Albini (1905-1977) comprendente la scultura di due angeli che si librano nell’aria tra i due essenziali ma solidi portali della tomba stessa.

Infine proprio di fronte al Municipio è da osservare sulla sommità del monumento ai Caduti della prima guerra mondiale realizzato nel 1922 la scultura femminile in bronzo opera del milanese Michele Vedani (Milano 1879-1969), una figura apprezzabile che con la sinistra impugna e poggia a terra una spada mentre con la destra con un piglio fiero di grande dinamismo solleva al cielo un’insegna romana composta da una targa con la scritta SPQR sovrastata da una piccola statua della Vittoria alata che porge ai Caduti una corona d’alloro.

Luigi Cavadini

1 – Vito Valentino Cimarosti L’ATTORE REALTA’ E FINZIONE
2 – MONUMENTI AI CADUTI
3 – Fabio Ceschina LUNA DALL’ALTO RIFLESSA M’APPARI
4 – Alcide Gallani COLPO DI FULMINE. QUANDO DUE GOCCE S’INCONTRANO
5 – PIRAMIDE JOSEPH FRANK
6 – TOMBA PINI
7 – Massimo Clerici DONNA CHE SOGNA
8 – Bruno Luzzani STAR SUL LAGLO